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Agosto 1906. Long Island. L'esclusiva villa di una facoltosa famiglia di New York. La figlia minore si ammala e la diagnosi è uno choc: tifo. Tempo una settimana, e altri cinque membri della famiglia mostrano evidenti sintomi della malattia. Scoppia lo scandalo, e più ancora del tifo è il panico a farsi contagioso. Come può una famiglia ricca, in una dimora lussuosa, in una delle località più ambite d'America, contrarre una malattia comunemente associata allo sporco, alle periferie, alla feccia della società? Le indagini si fanno febbrili, ma non c'è verso di risalire alla causa. Finché arriva da New York uno zelante ispettore sanitario, il dottor Soper, che a furia di investigare si aggrappa a un esile indizio: e se la chiave di tutto fosse la cuoca congedatasi qualche giorno dopo la comparsa del tifo? Il sospetto si rivela fondato: Mary Mallon, cuoca referenziata presso l'alta società newyorchese, negli ultimi dieci anni è passata nelle cucine di diverse famiglie e in tutte ha fatto capolino la febbre tifoide. È lei la seminatrice di morte: Soper ne è certo e per questo si mette sulle tracce della donna. Scovata dopo una serie di fughe rocambolesche e inseguimenti degni di una spy story, la cuoca irlandese passerà alla storia della medicina col nome di Typhoid Mary, vale a dire il primo caso di portatore sano di tifo, e finirà tristemente i suoi giorni passando da una quarantena all'altra. Che cosa teneva Mary aggrappata al suo mestiere a costo della vita degli altri?